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Giacomo Leopardi

Il conte Giacomo Leopardi (al battesimo Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi; Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837) è stato un poeta, filosofo, scrittore, filologo e glottologo italiano. È ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario; la profondità della sua riflessione sull'esistenza e sulla condizione umana – di ispirazione sensista e materialista – ne fa anche un filosofo di spessore. La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca.

Ritratto di Giacomo Leopardi

Biografia

Giacomo Leopardi nacque nel 1798 a Recanati, un piccolo paese delle Marche: sarà il luogo dove passerà la sua vita. Il padre era un uomo molto interessato alla cultura, aveva una biblioteca molto fornita, fondò l'Accademia dei Diseguali, ma non era bravo ad amministrare l'economia famigliare: la diede quindi in gestione alla moglie. Leopardi nello Zibaldone descrive la madre come una donna molto fredda, rigida, austera, non affettuosa. I fratelli ricevettero un'istruzione privata ed a soli 14 anni Leopardi non aveva più nessuno che potesse insegnargli, sapeva tradurre testi greci, latini ecc. Nella sua vita compose 240 opere trattando temi diversi, si interessò anche alla politica, condannando il governo di Napoleone. Ebbe pochissimi amici, i più importanti furono Giordani, Stella e Ranieri. Con Giordani intraprese una fitta corrispondenza che gli permetteva di avere contatti con la cultura italiana ed europea. Nel 1819 l'ambiente recanatese divenne insofferente per lui. Tentò di scappare, ma venne scoperto. Nello stesso anno scrisse i Piccoli Idilli contenenti L'infinito, Alla luna; si sposta a Roma con l'intento di trovare lavoro e sperando di trovare una società diversa da quella che conosceva, ma rimane deluso e decide di ritornare a Recanati; qui, nel 1823 scrive Le Operette morali. Nel 1825 sotto richiesta dell'editore Stella si trasferisce a Milano, successivamente a Firenze, Bologna e Pisa, dove compone i Grandi Idilli (1828-1830) contenenti A Silvia. Per ragioni di salute è costretto a rinunciare a un incarico offertogli in Germania. Depresso, si chiude in casa per 16 mesi non avendo contatti con nessuno. Partecipa con Le Operette morali a un "concorso" indetto dall'Accademia della Crusca senza vincere: questo lo porterà a una depressione ancora più profonda. In questo periodo compone alcune delle sue opere più importanti come Canto notturno di un pastore errante dell'Asia, Il sabato del villaggio, La quiete dopo la tempesta. Nel 1830 si ritrasferisce a Firenze dove si innamora di Fanny Targioni Tozzetti, la quale non contraccambia assolutamente il suo amore. Su questo tema Leopardi scriverà Il ciclo di Aspasia. Nel 1833 accettando l'offerta dell'amico Ranieri si trasferisce a Napoli dove scriverà La ginestra nel 1836 e morirà l'anno successivo. Durante quasi tutta la vita Leopardi (1817-1832) scriverà Lo Zibaldone, il titolo indica una pietanza formata da molti ingredienti infatti è una sorta di diario scritto senza l'intento di essere pubblicato, un'opera complessa che verrà tenuta dalla famiglia Ranieri per molti anni prima di essere pubblicata. Scritto con vari registri stilistici, conteneva tutti i suoi pensieri, le sue idee, le sue vicende private, stralci di poesie o opere che permisero,solo nel 1900, di capire in modo più approfondito le sue opere e quindi avere una visione piu chiara e apprezzarle al meglio.

Il pensiero

Il suo pensiero può essere diviso in 3 parti principali. Il pessimismo storico o relativo, che va dal 1818 al 1822, tratta di come, secondo lui, la natura sia benigna, il presente con l'affermarsi della ragione è simbolo di sofferenza e solo il passato attraverso la traduzione dei testi classici può portare un po' di sollievo nell'uomo, quando si diventa adulti tutti ci si accorge che tutti i sogni, le speranze che si avevano da giovani sono vaghe,finte,irrealizzabili La seconda fase va dal 1824 al 1835 in cui la natura è maligna, l'uomo soffre per colpa della natura, l'uomo non raggiungerà mai la felicità vera perchè non esiste, l'uomo esiste per soffrire. La terza fase coincide con l'opera La ginestra, viene considerato il testamento poetico e filosofico di Giacomo Leopardi: l'uomo deve unirsi con i suoi simili per cercare in qualche modo di alleviare la sofferenza e sconfiggere la natura, viene paragonato alla ginestra perchè così come lei riesce a ricrescere,rifiorire dopo le eruzioni vulcaniche l'uomo deve impegnarsi e unirsi per un futuro migliore.

Le opere

I Piccoli Idilli: scritti tra il 1819 e il 1821 fanno parte del pessimismo storico e assieme ai Grandi Idilli formano l'opera I Canti. Scritti con un registro semplice, immediato. Fanno parte L'infinito e Alla luna e Leopardi in questa opera vuole rappresentare un quieto rifugio dal tempo e dallo spazio ma non sarà mai sganciato dal presente, egli prova a perdersi nei suoi pensieri ma è comunque consapevole che il presente esiste e non permette la fuga nel sogno. Le Operette morali: scritte nel 1824 si entra nella fase del pessimismo cosmico, si tratta di testi in prosa e il loro scopo era quello di mostrare il vero, di mostrare la sofferenza dell'uomo da parte della natura e la falsità della realtà. Scritte in un linguaggio elevato, difficile e con questo Leopardi realizza il suo obiettivo di dare alla lingua italiana la ricchezza e la varietà di termini tipica del 1500. I Grandi Idilli: vengono anche chiamati canti pisano-recanatesi e di questi fa parte A Silvia, Il passero solitario, Il sabato del villaggio; in questi canti Leopardi tende a valorizzare l'aspetto sentimentale della poesia e egli non cerca più una consolazione ai dolori della vita ma esprime il rimpianto per una giovinezza svanita e solo il ricordo del passato provoca in lui sensazioni piacevoli Il ciclo di Aspasia: fanno parte A se stesso, Il pensiero dominante e venogno ispirati dall'esperienza amorosa di Leopardi. Si nota in maniera molto diretta l'esternazione del dolore, la sofferenza di Leopardi. Questi spingono Leopardi a un nuovo impegno ideologico-politico per rifiutare i miti illusori del progresso e definire un'idea di solidarietà basata sulla verità. I Piccoli e Grandi Idilli assieme al Ciclo di Aspasia formano i Canti i quali contengono anche Le canzoni che sono i primi componimenti di Leopardi. Le Canzoni sono di spinta civile e patriottica, ci sono nmerosi spunti verso la società corrente cioè corrotta e inerte. Fanno parte L'ultimo canto di Saffo, A Angelo Mai, All'Italia. Famosissime sono le sue poesie, soprattutto L'Infinito e Alla luna